COPPA DEI CAMPIONI: CHI DOPO PERUGIA?
L’incertezza regna sovrana alla vigilia della Coppa dei Campioni 2006 che si terrà a Lisbona con ai nastri di partenza 28 squadre provenienti da tutta Europa. Il giallo dell’ultima ora si chiama Tigers Bologna. La squadra di Riccardo Marinucci che sembrava essere stata ripescata come numero 29, infatti non sarà ai nastri di partenza. Uno stringato comunicato del responsabile dello sport della F.I.S.T.F. l’austriaco Heinz Heider ha ufficializzato l’impossibilità a partecipare della compagine emiliana. Il guaio è che questa comunicazione arriva proprio alla vigilia della competizione e con Marinucci e compagni che hanno già preparato e pagato una trasferta che per luogo e distanza non è sicuramente delle più economiche. Ancora una volta la mancanza di organizzazione della F.I.S.T.F. ha lasciato il segno anche se questi ultimi assegnano la responsabilità dell’accaduto al comportamento non proprio cristallino di Sergio Loureiro che avrebbe messo in atto forti pressioni essendo tra gli organizzatori dell’evento per far sì che la propria squadra fosse ripescata. La verità probabilmente come spesso accade sarà nel mezzo. Il fatto certo è che la mancanza di un format preciso per la massima competizione a squadra inizia a non essere più sopportabile, così come la mancanza di una strategia precisa da parte della F.I.S.T.F. sempre più confusionaria e pasticciona. Venendo alle squadre, mai come quest’anno la rosa delle candidate al successo finale è ampia e qualificata. L’A.C.Subbuteo Perugia parte rafforzato con l’innesto di Massimo Cremona in una rosa già collaudata da anni di successi. Massimiliano Nastasi, Francesco Mattiangeli e Andrea Di Vincenzo sono una garanzia, i dubbi possono riguardare solo il capitano di mille vittorie Stefano De Francesco, ormai assente da tempo da tutti i tornei, se Stefano riuscirà a dare il suo solito apporto per noi Perugia sarà la squadra da battere. Sullo stesso piano dei grifoni, gli Eagles Napoli. Massimo Bolognino, Vasco Guimaraes e Antonio Mettivieri sono un trio fantastico. Vincenzo Variale e Pinone Setale vanno a completare una rosa che seppur orfana di Hanotiaux e Delogne, potrebbe finalmente trovare quella compattezza di gruppo che altre volte è mancata al momento di lottare per il trionfo più ambito. Lo Stella Artois del Presidente Buzzi, si presenta con uno scatenato Efrem Intra, fresco campione del mondo e con una squadra completa e agguerrita senza punti deboli. La sapienza tattica di Gianluca Galeazzi unitamente alla classe di Corradi e all’aggressività di Iorio portare i milanesi a bissare il successo del 1994. Chiude il quadro delle italiane la Reggiana che a mio parere si è troppo indebolita rispetto alla squadra che fu finalista lo scorso anno a Murcia. La perdita di Cremona, finito addirittura a Perugia e di Simone Bertelli in rientro al Pisa, è un handicap troppo grande per una squadra che sarà ostica per chiunque ma non ha nelle sue corde la possibilità di lottare per il titolo. Oltre alle italiane ci sono quest’anno almeno tre squadre da prendere con le molle. I Devils che con Delogne, Verhagen e Lenz sono a mio parere tra i possibili vincitori. La rosa è oltretutto completa, in quanto Pawlica e Wittman sono comunque giocatori forti da non sottovalutare mai. Il rientro di Alain Hanotiaux a Charleroi riporta lo storico club belga a lottare per un titolo che fu suo per l’ultima volta a Parigi nel 1999. Quell’anno la squadra che comprendeva anche Mettivieri e Delogne mise a segno l’ultimo sigillo di annate fantastiche prima di disperdere i suoi migliori giocatori verso Napoli. Era la prima Coppa dei Campioni di Perugia. La sconfitta di Mattiangeli contro Mettivieri per 1-0, fu decisiva per la nostra eliminazione ma quell’incontro diede ai grifoni la consapevolezza di non essere inferiori ai mostri sacri che all’epoca dominavano la scena. La vittoria del primo major della storia a Sucy en Brie due mesi dopo sancì un passaggio di consegne che portò i nostri ragazzi a dominare la scena per i due anni successivi. Charleroi ad eccezione di Hanotiaux non ha campioni di primo livello ma è una squadra compatta e unita che potrebbe anche arrivare fino in fondo. La terza squadra straniera che potrebbe fare il colpaccio è la solita Mattersburg. La squadra ha perso il suo carismatico capitano Lenz ma è completa in ogni reparto e soprattutto è dotata di attributi e mentalità vincente, a Matzinger e soci il compito di realizzare l’ennesima impresa. Oltre a queste ci sono altre squadre importanti, Hennuyer, Murcia, Cataluna, Roligans e Atlas Glyfada che un po’ come la Reggiana daranno filo da torcere a tutti ma non potranno avere la continuità necessaria ad arrivare fino in fondo, a sollevare quella coppa che rappresenta la consacrazione di un club per la storia del nostro sport.
Nella foto: Murcia 2005, De Francesco si porta sul 2-0 con Bari, la coppa prende la strada di Perugia.
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